I processori Intel potrebbero finire negli iPhone se Paul Otellini avesse creduto alla visione di Steve Jobs

  Paolo Otellini è uno dei presidenti d'azienda più famosi e apprezzati negli USA, è riuscito a trasformarsi Intel nel principale produttore di processori per computer. Otellini ha recentemente lasciato la carica di amministratore delegato di Intel e in un'intervista rilasciata all'Atlantico lui dice uno dei rimpianti più grandi è il fatto di non essere riuscito a trasformare Intel nel fornitore di chip per iDevices. L'ex CEO di Intel sostiene che prima del lancio dell'iPhone Apple era interessata ad acquistare chip dall'azienda, ma era disposta a offrire un certo prezzo che non era stato concordato da Intel perché non si sapeva quanto avrebbero avuto successo i prodotti.

Ma, oh, cosa avrebbe potuto essere! Anche Otellini tradì un profondo senso di delusione per una decisione presa riguardo ad un prodotto allora inedito che divenne l'iPhone. Poco dopo aver vinto l'attività Mac di Apple, ha deciso di non fare quello che serviva per diventare il chip del prodotto Apple che cambia paradigma.

"Alla fine non l'abbiamo vinto o non l'abbiamo trasmesso, a seconda di come lo vuoi vedere. E il mondo sarebbe stato molto diverso se lo avessimo fatto," mi ha detto Otellini in una conversazione di due ore durante il suo ultimo mese alla Intel. "La cosa che devi ricordare è che questo accadeva prima dell'introduzione dell'iPhone e nessuno sapeva cosa avrebbe fatto l'iPhone... Alla fine, c'era un chip a cui erano interessati e volevano pagare una cifra certo prezzo e non un centesimo in più e quel prezzo era inferiore al costo previsto. Non potevo vederlo. Non era una di quelle cose che puoi inventare con il volume. E col senno di poi, il costo previsto era sbagliato e il volume era 100 volte quello che si pensava."

  Il prezzo offerto da Apple era inferiore a quello richiesto da Intel, ma il gran numero di iDevices venduti avrebbe generato un serio profitto per quelli di Intel, ma allora nessuno sapeva quanto questi prodotti avrebbero cambiato il mercato. Il problema con i processori Intel è che non gestiscono l'energia in modo efficiente come quelli ARM e, se Apple li avesse scelti, ora avremmo iDevice più spessi e con batterie più grandi. Anche se in passato Apple non ha collaborato con Intel, in futuro c'è la possibilità di farlo, soprattutto dopo la rottura con Samsung e il lancio dei nuovi processori mobili Intel.