Google Chrome Incognito e il bug che salva i dati

Google Chrome ha un problema funzionale che impedisce la cancellazione dei dati dopo aver navigato in incognito, in modalità privata su Internet, quindi gli utenti vedranno nella versione normale del browser parte della cronologia di navigazione effettuata in modalità privata.

Google Chrome Incognito è un modulo creato dall'azienda Google per il browser Chrome, permette la navigazione privata su Internet da un PC, cioè la navigazione in Internet senza che i dati di navigazione vengano salvati dopo aver chiuso questo modulo del browser.

Molte persone utilizzano Google Chrome Incognito principalmente per navigare su siti pornografici e questo perché i link a cui si accede non vengono salvati nella cronologia di navigazione in Internet, ma il modulo ha un bug che potrebbe far ridere in un momento dato

Un giovane studente dell'Università di Toronto ha scoperto questo problema di Google Chrome Incognito dopo aver effettuato l'accesso ad alcuni siti Web con contenuti pornografici e aver visto la relativa pubblicità quando è tornato alla versione normale del browser Google Chrome.

Il problema è legato, secondo lo studente, al modo in cui Google Chrome interagisce con i driver delle schede video Nvidia, hanno un problema che non genera la cancellazione della cache dalla memoria, per cui i dati riguardanti la navigazione effettuata in privato la modalità rimane salvata nel browser.

Una patch ai driver della GPU potrebbe garantire che i buffer vengano sempre cancellati prima di fornirli all'applicazione. È ciò che fa un sistema operativo con la RAM della CPU ed è logico utilizzare le stesse regole con una GPU. Inoltre, Google Chrome potrebbe cancellare le proprie risorse GPU prima di uscire.

Lo studente ha pensato anche ad un metodo grazie al quale una patch applicata ai driver delle schede grafiche Nvidia risolverebbe il problema, ma l'azienda Nvidia sostiene che in realtà il bug è generato da OS X e non dai suoi driver, il problema non può essere risolto riprodotto da loro in Windows.

Ora Apple probabilmente non risponderà a nessuno di questo problema, ma Google ha riconosciuto l'esistenza del bug e ha detto che non è colpa loro, quindi tutti si incolpano a vicenda, quindi resta da vedere chi si prenderà la briga di risolvere il problema.