I problemi di Apple con gli hacker turchi che pretendono di cancellare i dati di 200 milioni di account iCloud sembrano peggiorare da un giorno all'altro. Se pochi giorni fa erano stati compromessi 500 milioni di account iCloud, secondo gli hacker oggi questa cifra ha raggiunto i 750 milioni, e la somma di denaro necessaria per non cancellare i dati dagli stessi è aumentata di quasi 10 volte.
Nello specifico, gli hacker hanno inizialmente chiesto ad Apple 75.000 dollari per non cancellare i dati di 200 milioni di account iCloud, ma ora questa cifra è salita a 700.000 dollari. L'aumento è molto probabilmente dovuto alla portata di questo scandalo, la stampa internazionale continua a dire che Apple mente e che i nostri dati non sono al sicuro.
Una pubblicazione americana ha controllato alcuni account iCloud detenuti dagli hacker ed è riuscita a confermare che alcuni di essi sono effettivamente validi. circa il 20% degli account verificati erano validi, quindi su un totale di 750 milioni parliamo di almeno 150 milioni di account che potrebbero essere validi e vulnerabili agli hacker.
Se 150 milioni di clienti Apple perdessero i dati del proprio account il 7 aprile, data limite per il pagamento, Apple si troverebbe davanti al più grande scandalo mediatico. Gli hacker affermano che Apple mente e che hanno verificato 250 milioni di account che sarebbero validi, e io per primo ci credo perché Apple ha detto che i suoi server non sono stati violati e questo è vero, ma non è la causa del problema.
"Lo hanno annunciato per il comfort dei loro utenti e per farli sentire meglio. Dei 750 milioni (conti), abbiamo 250 milioni che vengono controllati e funzionano in tempo reale, c'è ancora una grande quantità che stiamo ancora scansionando. Stiamo ancora rafforzando la nostra infrastruttura e acquisendo più server per l'attacco."
Ad essere onesti, penso che Apple non pagherà nulla, perché creerebbe un precedente pericoloso e direbbe che la colpa è degli utenti se non utilizzano password sicure, ma alla fine sarà l'azienda ad avere più da perdere.
