Iperfaccia è stato sviluppato per Hyphen NeuroSpeculative AfroFeminism Labs ed è un'esplorazione transmediale delle donne di colore e dei ruoli che svolgono nella tecnologia, nella società e nella cultura, inclusi prodotti speculativi, esperienze immersive e ricerca neurocognitiva.
Utilizzando la moda, i cosmetici e l'economia della bellezza come punti di ingresso, il progetto affronta questioni di riservatezza, trasparenza, identità e percezione.
Così HyperFace realizza la sciarpa che impedisce il riconoscimento facciale da parte dei computer realizzati appositamente per questo scopo.
Come ho visto in un progetto precedente, puoi cambiare il modo in cui appari, ma, nel camuffamento, puoi pensare alla figura e al rapporto con lo sfondo. C'è anche l'opportunità di modificare il "terreno", le cose che appaiono accanto a te, intorno a te, e questo può anche modificare il punteggio di confidenza della visione artificiale.
Il progetto Hyperface di Harvey mira a fare proprio questo, dice, sovraccaricando un algoritmo con ciò che vuole, saturando eccessivamente un'area con volti per distogliere lo sguardo dell'algoritmo di visione artificiale.
Praticamente l’intero progetto Hyperface prevede la stampa di modelli, su tessuti o indumenti, creati appositamente per trarre in inganno i software di riconoscimento facciale.
Hyperface coinvolge determinati modelli di stampe che possono essere interpretati dal software come parti del volto umano, come la bocca, gli occhi e altri.
"Molti altri ricercatori stanno cercando di capire come prendere questi dati molto piccoli e trasformarli in informazioni che possono essere utilizzate per il marketing", ha affermato Harvey. "Ciò che tutto questo mi ricorda è Francis Galton e l'eugenetica. Il vero criminale, in questi casi, sono le persone che perpetrano questa idea, non le persone che vengono osservate."
Harvey e Hyphen Labs intendono rivelare di più sul progetto questo mese.
