Governo rumeno: AVVISO sul coronavirus su WhatsApp, Facebook

Il governo rumeno lancia un avvertimento estremamente importante per i rumeni di tutto il paese: cosa dovete sapere adesso su Facebook e WhatsApp.

Governo della Romania coronavirus whatsapp facebook

Il governo della Romania è stato costretto ieri sera a lanciare un avvertimento estremamente importante nei confronti di Facebook e WhatsApp nel contesto in cui sono state diffuse molte informazioni false sul Coronavirus. Quella che si è diffusa con vigore su Facebook e WhatsApp tra tantissime persone e televisioni è stata quella riguardante la chiusura di Bucarest a causa del Coronavirus, con il governo romeno che ha smentito tutto nell'ultima serata su tutte le televisioni.

Il governo della Romania ha avvertito i cittadini di non credere alle informazioni diffuse sulle reti Facebook e WhatsApp, perché in moltissimi casi le informazioni sono completamente false. Lo stesso vale anche per la notizia delle dimissioni di alcuni medici dell'Istituto Matei Bals, notizia ripresa anche da PRO TV, che l'ha cancellata non appena pubblicata, e Facebook e WhatsApp sono stati i principali responsabili. fonti di diffusione di informazioni false.

Governo rumeno: AVVISO sul coronavirus su WhatsApp, Facebook

Il governo della Romania ha annunciato di aver aperto fascicoli penali per verificare da dove provenissero queste false informazioni, il tutto con l'idea di portare davanti alla responsabilità penale le persone che le hanno diffuse. Anche se a prima vista sembra facile nascondere l’identità di chi diffonde così tante informazioni false, il governo rumeno ha le risorse necessarie per scoprire l’identità di coloro che generano tanto panico tra la gente a causa del Coronavirus, ma la gente comune deve siate quelli attenti

"Smentiamo categoricamente le informazioni diffuse attraverso i social network, anche utilizzando canali di comunicazione privati, per diffondere l'ipotesi della "chiusura/quarantena" del comune di Bucarest. Non si discute della "chiusura/quarantena" della capitale o di qualsiasi città della Romania! Mettiamo in guardia dal fatto che recentemente, in modo sistematico, vengono trasmesse informazioni false, sia attraverso le reti sociali, sia in alcuni casi attraverso alcune pubblicazioni.

Troviamo che questo fenomeno è programmatico, alimentato da intenzioni ostili all’ordine sociale e da un’agenda contraria all’interesse pubblico. Questa situazione diventa ancora più grave nel contesto delle azioni volte a prevenire la diffusione del nuovo coronavirus (COVID-19) sul territorio della Romania, poiché provoca comportamenti sociali ingiustificati. Il Gruppo Comunicazione Strategica ha discusso dell'evoluzione della situazione negli ultimi giorni e della gravità della circolazione di informazioni false che potrebbero provocare il panico tra i cittadini.

In questo contesto, l'Ispettorato Generale della Polizia rumena ha depositato un verbale d'ufficio sul reato di “comunicazione di informazioni false”, atto previsto dall'art 404 del Codice Penale e punibile con la reclusione da uno a 5 anni. Ci appelliamo alla responsabilità di tutte le istituzioni mediatiche di NON pubblicare informazioni che non siano verificate da fonti ufficiali e, allo stesso tempo, lanciamo un pubblico appello ai cittadini a non diffondere sui social network, o su altri canali, informazioni che non provengono da fonti ufficiali.”

Il governo della Romania ha sicuramente dei piani per chiudere qualsiasi tipo di località nel caso in cui la situazione delle infezioni da virus Corona diventi molto grave, come è successo in Italia e in altri paesi. Per ora non siamo in questa situazione, e non si tiene conto della chiusura di Bucarest, o di altre località, a causa dei contagi da Coronavirus, quindi non fidatevi delle informazioni che vengono diffuse su Facebook e WhatsApp.

Il governo della Romania trasmette costantemente informazioni sulla situazione del Coronavirus in Romania, su ogni contagio che si verifica, il tutto quasi in tempo reale, quindi non credere alle bugie su Facebook e WhatsApp.