Huawei da più di un anno è soggetta a sanzioni, a prima vista, molto severe, che dovrebbero incidere sostanzialmente sulla sua attività, ma in realtà le cose non stanno proprio così, e l’azienda sfida Trump. Sebbene gli Stati Uniti abbiano vietato l’uso di software e hardware nei nuovi telefoni Huawei lanciati nel 2019, in realtà i divieti si applicano solo al software, nel caso dell’hardware le cose rimangono invariate.
Huawei non può utilizzare nei suoi telefoni alcuni tipi di software prodotti da aziende americane, tra cui i servizi e le applicazioni di Google, ma può utilizzare componenti americani. Huawei utilizza il modo in cui è concepita la legislazione americana e acquista componenti sviluppati da aziende americane, ma prodotti in Cina, eludendo così le sanzioni di Trump e potendo effettivamente produrre i suoi telefoni e tablet.
Huawei: come SFIDA Donald Trump con nuovi telefoni
Huawei per quasi 1 anno ha utilizzato questa "porta" legale che gli USA non hanno ancora chiuso, riuscendo così a portare sul mercato le serie Mate 30, P40 ed altri modelli più economici. Ora gli Usa vogliono chiudere questa "porta d'ingresso" legale sfruttata da Huawei, e l'azienda ha iniziato a minacciare dure ripercussioni da parte del governo di Pechino nel caso in cui Donald Trump firmi di fatto un blocco totale delle attività dell'azienda cinese.
Huawei ha implementato nel P40 molti componenti essenziali di aziende americane, e questo è stato ampiamente discusso dalla stampa americana, che esercita maggiore pressione su Trump. Questa pressione potrebbe andare a scapito di Huawei, che potrebbe farsi imporre nuove sanzioni proprio perché Trump viene ridicolizzato dalla stampa perché le sue sanzioni sono inutili, quindi i cinesi alla fine soffrono, insieme a tutti noi.
Huawei non avrà molte opzioni per sostituire i componenti delle aziende americane nei nuovi telefoni e tablet che vorrà lanciare, per cui si potrebbe effettivamente parlare di un blocco totale della sua attività.
