ANPC: Decine di milioni di mascherine non conformi ritirate dalla vendita

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L'ANPC ha fatto oggi un annuncio davvero scioccante, affermando di aver ritirato dalla vendita diverse decine di milioni di mascherine non conformi che venivano vendute in Romania, e di seguito potete trovare l'intero comunicato stampa.

"L’Autorità Nazionale per la Tutela dei Consumatori (ANPC) vigila sul mercato dei materiali di protezione dall’inizio dello stato di emergenza e allerta causato dalla pandemia di COVID-19 Così, solo nell'ultima settimana, sono stati controllati 504 operatori economici, a livello dell'intero Paese, e in 275 di loro sono state riscontrate deviazioni. Sono state controllate mascherine per un valore di 3,65 milioni di lei, sono state riscontrate discrepanze nei dispositivi di protezione individuale (DPI), per un valore di 2,1 milioni di lei (circa il 58%)", riferisce l'ANPC.

In seguito alle irregolarità rilevate, i commissari dell'ANPC hanno ordinato l'applicazione di 382 sanzioni, di cui 114 avvertimenti e 268 multe per contravvenzione, per un importo di 1,75 milioni di lei per violazione delle norme sulla tutela dei consumatori. A queste si sono aggiunte misure complementari, consistenti nello stop temporaneo alla vendita di oltre 31 milioni di mascherine e nello stop definitivo alla vendita di oltre 90.000 mascherine.

Deviazioni rilevate dall'ANPC

  • Mancanza totale o parziale di elementi informativi-caratteristici sull'etichetta del prodotto
  • Mancata registrazione delle istruzioni per l'uso
  • Mancanza di menzione della composizione del materiale utilizzato
  • Mancanza di traduzione in rumeno delle informazioni e delle istruzioni riportate sulle etichette dei prodotti.
  • Mancanza di indicazione di elementi identificativi e caratterizzanti, riguardanti il ​​nome del produttore/importatore/distributore e l'indirizzo della sede in Romania
  • Mancanza di marcatura CE
  • Mancanza di dichiarazione di conformità
  • Mancanza di indicazioni circa le particolari condizioni di stoccaggio e/o movimentazione e/o il mancato rispetto delle stesse
  • Mancanza di informazioni su come mantenere i DPI
  • Mancanza del numero di lotto o di matricola o altro elemento che consenta l'identificazione della maschera-DPI
  • Mancato inserimento della taglia della maschera - DPI
  • Commercializzazione di prodotti non sicuri (all'interno della scatola le mascherine non erano imballate)
  • Elementi che possono indurre in errore il consumatore circa la liceità del prodotto:
    • nella dichiarazione di conformità era scritto che il prodotto maschera era un dispositivo medico e il rapporto di prova era stato rilasciato per un DPI soggetto ad altro quadro normativo
    • applicazione della marcatura CE da parte di organismi non accreditati
    • l'applicazione della marcatura CE ai prodotti “mascherine igieniche lavabili” e “mascherine igieniche lavabili per bambini” dove si dichiara in etichetta che “non fanno parte del gruppo dei dispositivi di protezione individuale né del gruppo dei dispositivi medici” la dichiarazione di conformità, riportante la Legge n.245/2004;
    • incoerenza tra il nome del prodotto e le informazioni riportate sulla confezione e quelle presenti nella dichiarazione di conformità rilasciata dal produttore
    • istruzioni per l'uso diverse da quelle riportate nella scheda tecnica, essendo il prodotto presentato come dispositivo medico di tipo II, nonostante la documentazione menzioni il tipo I. Il prodotto aveva la marcatura CE senza che il produttore potesse presentare un documento rilasciato da una conformità organismo di valutazione
  • Pratiche commerciali scorrette
  • Mancata esposizione o visualizzazione non conforme dei prezzi.

Nell’ambito delle azioni di controllo sono state prese in considerazione anche le notifiche RAPEX degli Stati membri riguardanti le mascherine. In questo contesto, sono stati rinvenuti sul mercato prodotti notificati tramite il sistema RAPEX e sono stati definitivamente ritirati dal mercato."