Ministero della Salute: Domanda per i romeni sulla vaccinazione contro il coronavirus

Disinformazione del Ministero della Salute sul vaccino contro il coronavirus

Il Ministero della Salute, insieme ad altri dipartimenti di vari ministeri del Governo, hanno un annuncio molto importante per tutti i rumeni, e questo perché ultimamente hanno cominciato ad apparire molte informazioni false sul vaccino contro il Coronavirus.

Il Ministero della Salute sta cercando di aiutare i romeni a trovare informazioni reali su questo vaccino contro il coronavirus, e questo perché Facebook è pieno di ogni tipo di informazione che non ha nulla a che fare con la realtà e si diffonde ampiamente.

"Recentemente, nello spazio pubblico, soprattutto online, hanno cominciato ad apparire e a diventare virali informazioni false, imprecise, inaccurate o fuorvianti sulla campagna di vaccinazione in Romania. Ad esempio, sul social network Facebook è apparso il contenuto secondo il quale "all'ospedale Baltasar di Bucarest muore un'infermiera, un'ora dopo il vaccino! Era sana e nel fiore degli anni."

Alcune precisazioni a riguardo.

La situazione relativa alle vaccinazioni, alle reazioni avverse e alla loro natura viene pubblicata ogni giorno, intorno alle ore 18.00, dal CNCAV sul sito ufficiale, e inviata, per informazione e pubblicazione, ai rappresentanti dei media. Secondo l’ultima situazione pubblicata, in Romania, il numero totale di persone vaccinate dall’inizio della campagna di vaccinazione è 10.289, e il numero totale di reazioni avverse (comuni e minori) è 26 (4 reazioni locali con dolore nel sito di iniezione e 22 reazioni generali (febbre, mal di testa, mialgie, astenia, allergie di tipo orticaria). Non si sono verificati casi di reazioni avverse gravi e nessun caso di decesso.

Inoltre, precisiamo che l'Ospedale Clinico d'Urgenza “Bagdasar-Arseni”, a cui sembra riferirsi il relativo contenuto, non dispone di un centro vaccinale ed è subordinato all'Ospedale di Obregia, dove la vaccinazione non è iniziata.

Si precisa pertanto che tali contenuti sono del tutto falsi, fuorvianti e potenzialmente in grado di creare uno stato emotivo negativo (panico, sfiducia, paura).

Invitiamo i cittadini, in questo contesto, a seguire alcuni passi relativamente semplici per verificare tali contenuti e prendere le distanze in modo critico da essi:

  1. Evitare di consultare informazioni su conti non assunti da persone di cui si può dire al di là di ogni dubbio che esistano nella realtà: conti che non hanno un'immagine recente, conti che non presentano informazioni credibili sulla vita personale/professionale del titolare, conti che non hanno post con persone reali, anche appartenenti alla vita personale o professionale del titolare, account che postano molto spesso, ma su un unico argomento (come, nel caso da noi segnalato, la vaccinazione); in generale, ci sono alte probabilità che un account falso sia accompagnato, nella foto del profilo, da immagini che fanno affidamento su una cosiddetta appartenenza all'esercito (persone in uniforme), su una cosiddetta attrattiva del titolare dell'account o una cosiddetta manifestazione del sentimento religioso. 
  2. Evitare di accettare richieste di amicizia da tali account e, in generale, da persone che non conoscono, di cui non possono affermare con certezza l'esistenza nella realtà, e con cui non condividono alcuna esperienza concreta (invece del lavoro, eventi in cui si sono conosciuti, dove si sono laureati) università o scuola insieme).
  3. Evitare la reazione/coinvolgimento (commenti, Mi piace, condivisioni) con i contenuti di tali account, anche nella situazione in cui la ridistribuzione o il commento contraddirebbero tali contenuti. Precisiamo che impegnarsi, anche per motivi di critica o contraddizione, con tali contenuti falsi o fuorvianti, costituiscono meccanismi di viralizzazione, che li amplificano e portano ancora più attenzione.
  4. Posticipare il più possibile la reazione/impegno con contenuti provenienti da fonti discutibili (vedi sopra) e che fanno leva su emozioni viscerali, immediate, su reazioni di panico, paura, indignazione, rabbia.
  5. Confermare le informazioni con altre fonti: fonti ufficiali, fonti mediatiche tradizionali (televisione, carta stampata, radio), fonti affidabili (professionisti del settore). In tema di vaccinazione, suggeriamo di consultare le informazioni messe in circolazione da ricercatori, professionisti, medici-epidemiologi e virologi di alta specializzazione, la cui identità ed esperienza professionale possono essere facilmente verificate.
  6. Suggeriamo una distanza critica dai contenuti che non vengono ripresi in nessun tipo di media mainstream. È improbabile che informazioni che abbiano indicazioni di credibilità non inizino ad essere indagate, in modo professionale, da giornalisti professionisti che lavorano nei mass media.
  7. Ti consigliamo di verificare, per quanto possibile:
    • la credibilità della fonte che ha pubblicato l'informazione;
    • il nome del dominio internet utilizzato; fai attenzione ai nomi insoliti, generici o oscuri, ai domini che imitano siti di notizie ben noti
    • il tipo di organizzazione/attore dei media che ha pubblicato le informazioni;
    • l'autore dell'articolo (suggeriamo cautela se le informazioni sono anonime);
    • la qualità della scrittura e lo stile dell'articolo (errori di grammatica, punteggiatura e ortografia, uso eccessivo della funzione TUTTO MAIUSCOLO, punteggiatura eccessiva per effetto drammatico (???, ?!?, !!!!…. ecc.) ;
    • coerenza del testo;
    • la natura eccessivamente emotiva/drammatica del testo;
    • la data di pubblicazione;
    • fonti di dati/informazioni e dichiarazioni citate (consultabili in autonomia).”