Se si viene infettati dal nuovo coronavirus dopo la prima dose di vaccino, Valeriu Gheorghita afferma che la vaccinazione può essere posticipata fino a 6 settimane, e anche di più, anche se si consiglia di farlo entro l'intervallo consigliato dal medico .
Anche se è trascorso un periodo più lungo tra la guarigione e il momento in cui si vuole fare la dose di richiamo, questo non ha importanza, poiché si consiglia di fare comunque il richiamo perché questo rafforzerà la risposta immunitaria dell'organismo quando incontra il nuovo Coronavirus.
"Entro un intervallo di circa sei settimane per il vaccino Pfizer, e anche se questo intervallo viene superato non è un motivo per non fare la nostra dose di richiamo, perché è considerata sostanzialmente uno stimolo della risposta immunitaria e della malattia stessa, e quindi , è importante tenere conto di questo punto. Quindi non abbiamo praticamente alcun motivo per non assumere la dose di richiamo, tranne, ovviamente, controindicazioni mediche. Altrimenti, non dovremo rimanere bloccati in alcuni traguardi relativi a 6 settimane, 35 giorni o 12 settimane. Le persone possono comunque presentarsi più tardi, ma ciò non significa che stiamo facendo un pasticcio nel mantenere l'intervallo tra le due dosi. In situazioni particolari la vaccinazione può essere effettuata anche oltre questi intervalli di tempo, considerati intervalli ottimali che garantiscono i maggiori benefici. Sappiamo che ci sono Paesi che hanno allungato l’intervallo tra le due dosi per tutti i tipi di vaccino – sia per Pfizer che per Moderna – da 3 mesi, a 12 settimane. Ci aspettiamo che non ci siano problemi dal punto di vista del mantenimento dell'efficienza, ma al momento, come abbiamo fatto finora, in Romania le decisioni si prendono sulla base di dati scientifici. Quindi la raccomandazione è di rimanere entro i tempi raccomandati."
