La Chiesa romena, attraverso il Patriarca Daniel, afferma che Facebook, Telegram, WhatsApp e altri social network si sono rivelati un buon modo per entrare in contatto con i credenti, ma devono essere utilizzati con discernimento e responsabilità.
"Nel contesto della pandemia, le piattaforme di social media si sono rivelate un mezzo missionario e pastorale molto utile, poiché per un lungo periodo di tempo i fedeli non hanno potuto partecipare fisicamente ai servizi ecclesiali. Pertanto, la trasmissione dei servizi online ha rappresentato una consolazione per l’anima, una fonte di pace e di gioia, soprattutto perché molte persone soffrivano di solitudine, ansia, incertezza del domani, paura della malattia e della morte.
Ringraziamo le diocesi, le parrocchie e i monasteri del Patriarcato rumeno per aver risposto prontamente alle nostre esortazioni e ai bisogni spirituali dei fedeli, assicurando la trasmissione della Santa Liturgia e altri servizi sui social network. Attraverso le funzioni ecclesiali trasmesse online, il periodo di solitudine e ansia si è trasformato in un periodo di speranza e comunione, con i fedeli che aspettano con grande responsabilità e fiducia in Dio il momento di vera partecipazione liturgica, di cui godiamo oggi.
In questo senso, il Salvatore Gesù Cristo ci esorta con queste parole: Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli (Matteo 5, 16). Usiamo quindi i social network con discernimento e responsabilità, in spirito di solidarietà, rispetto e amore verso i prossimi, secondo le parole del Santo Apostolo Paolo: Non fate nulla per spirito di contesa, né per vana gloria, ma con umiltà gli uni gli altri per considerarlo più onorevole di se stesso. Nessuno cerchi solo il proprio interesse, ma ciascuno anche quello dell'altro (Filippesi 2, 3-4)».
