Klaus Iohannis: Il messaggio ai rumeni riguardo all'inizio della scuola

Oggi Klaus Iohannis ha inviato un messaggio molto importante sull'inizio delle scuole, al presidente della Romania cercando di convincere i romeni di tutto il paese dell'importanza della vaccinazione per mantenere le scuole aperte e non spostare il processo di apprendimento esclusivamente nell'ambiente online .

"Siamo nella quarta ondata della pandemia di COVID-19 e volevo discutere con i due ministri, da un lato, del grado di preparazione del sistema sanitario e, dall’altro, dell’avvio della nuova scuola anno.

Una cosa è certa: l’entità degli effetti di questa ondata pandemica dipende direttamente dal grado di vaccinazione della popolazione rumena. Proprio l’altro giorno, gli esperti sanitari hanno pubblicato una serie di analisi dalle quali risulta che le persone non vaccinate costituiscono la stragrande maggioranza dei casi di infezioni da SARS-CoV2 e di decessi dovuti a COVID registrati di recente in Romania.

Non c’è dubbio che la vaccinazione sia la principale misura di protezione contro l’ammalarsi e l’ammalarsi.

La Romania si trova in una buona situazione per quanto riguarda la capacità di garantire la vaccinazione a tutti coloro che lo desiderano. L’esperienza della vaccinazione nel nostro Paese è la stessa che in qualsiasi Paese civile, e questo fatto rappresenta un esempio di normalità.

Il virus che stiamo affrontando è lungi dall’essere sotto controllo, soprattutto perché la sua diffusione è globale e molti paesi non sono in grado di vaccinare i propri cittadini. Queste condizioni spiegano anche la comparsa di nuovi ceppi e solo la vaccinazione riduce significativamente il rischio di malattie gravi e di morte.

Per quanto riguarda il nostro sistema sanitario, il Ministro della Salute mi ha presentato le misure previste per affrontare la quarta ondata. I medici sono già ben formati ed esperti.

La necessità di razionalizzare le direzioni della sanità pubblica è evidente e mi aspetto un maggiore coinvolgimento da parte di tutti per aumentare la capacità di test, nonché per preparare il sistema medico ad accogliere anche pazienti non Covid. Questi pazienti devono ricevere le cure di cui hanno bisogno e non soffrire nell’intensificarsi della quarta ondata.

Purtroppo anche la scuola riprenderà per il secondo anno consecutivo sotto lo spettro della pandemia. L'esperienza dello scorso anno ci ha dimostrato che è particolarmente importante che il processo educativo si svolga quanto più possibile in presenza fisica, ovviamente in condizioni di maggiore sicurezza sanitaria, sia per gli studenti che per i docenti.

L’accesso limitato all’istruzione ha effetti negativi significativi soprattutto sulle generazioni più giovani, private di un normale sviluppo sia in termini di formazione delle competenze che di interazione umana. Potrebbe addirittura avere conseguenze drammatiche a medio e lungo termine per il nostro futuro, per tutti noi.

Dall’esperienza del primo anno di pandemia è emerso inequivocabilmente che la formazione online non può sostituire integralmente la forma classica di istruzione, con presenza fisica. Tutt’al più può funzionare come soluzione temporanea e provvisoria quando la situazione epidemiologica è particolarmente grave.

Pertanto, l’obiettivo di garantire un’istruzione di qualità al maggior numero possibile di studenti rimane una priorità zero, anche se la crisi sanitaria non è ancora finita”.