Coronavirus: la variante Delta cambia la teoria dell’immunità di gregge

La variante Delta del coronavirus cambia la teoria dell’immunità di gregge

La variante Delta del Coronavirus cambia le teorie sull’immunità di gregge, e questo perché non valgono più le percentuali iniziali stimate necessarie per fermare la pandemia, invece dell’immunità collettiva del 60%, occorre una dell’80%-90% grazie alle nuove varianti.

"Ho visto che in Israele hanno vaccinato la maggior parte di loro con 2 dosi. Esplodono i casi, 22.000mila al giorno. Qual è la spiegazione?"
Israele è stato tra i primi paesi a raggiungere un tasso di vaccinazione superiore al 60%, dato che disponevano di dosi di vaccino sufficienti fin dall’inizio. Pertanto, hanno deciso di eliminare tutte le restrizioni, compresa la maschera al chiuso (dall’estate), prima che la variante delta diventasse dominante.
L’aumento del numero dei casi si spiega con il fatto che la variante delta è diventata rapidamente dominante, anche in Israele (la variante delta è altamente trasmissibile ed elude parzialmente la risposta immunitaria dopo la malattia o dopo la vaccinazione) in un periodo illimitato, in un popolazione in cui la maggior parte degli anziani era stata vaccinata per oltre 6 mesi.
Inoltre, un tasso di copertura vaccinale del 60% non è considerato sufficiente per limitare la diffusione della variante delta.
Inoltre, Israele ha aumentato significativamente la capacità di test, ben oltre ciò che è stato testato nella ondata 3, quindi vengono identificate molte infezioni asintomatiche. La politica è quella di individuare il maggior numero possibile di casi per isolare e quindi limitare la trasmissione.
Nel contesto della diffusione della variante del virus delta, si stima un tasso di vaccinazione compreso tra l’80% e il 90%, necessario per limitare la circolazione di questa variante del virus, cosa che attualmente in Israele non avviene.
Un esempio eloquente è la Danimarca. Hanno mantenuto le restrizioni durante l’estate, hanno effettuato molti test e identificato i casi, hanno accelerato la vaccinazione e hanno raggiunto una copertura superiore all’80%, e ora hanno revocato le restrizioni senza alcun aumento dei casi”.