COVID-19: come appaiono i polmoni di una persona infetta dalla variante Delta

COVID-19 Come appaiono i polmoni delle persone infette Variante Delta

La variante Delta del COVID-19 genera, a quanto pare, infezioni più forti tra i pazienti non vaccinati, o che si sono recentemente ripresi dall’infezione, e di seguito potete vedere alcune immagini di persone guarite dall’infezione.

Diario del "fronte" pandemico.

Storie Mutazione delta Covid_19, a lieto fine!

Abbiamo parlato della grave insufficienza respiratoria dei pazienti critici Covid_19, quelli per i quali i letti di terapia intensiva sono diventati rapidamente insufficienti in questa ondata pandemica. È una sofferenza gravissima, il bisogno di ossigeno aumenta come in nessun’altra malattia polmonare, per questo tutti gli ospedali hanno aumentato la capacità di immagazzinare e distribuire ossigeno a livelli inimmaginabili!

Abbiamo selezionato alcune immagini TC polmonari indicative della gravità del coinvolgimento polmonare in questa malattia. La buona notizia è che nonostante siano molto gravi tutti questi pazienti sono vivi e a casa da qualche tempo!

Tuttavia, troppi pazienti ritardano la presentazione in ospedale e le conseguenze sui polmoni sono devastanti, spesso irreversibili! Non restare a casa con una bassa saturazione di ossigeno! Questi pazienti sono quasi impossibili da salvare! Alcune semplici analisi, una radiografia/TC polmonare e il consulto medico guidano il trattamento ed evitano o limitano la gravità della fibrosi polmonare o della microtrombosi pericolosa per la vita!

Senza ossigeno non ci sarebbe vita sulla terra e la sopravvivenza del pianeta è dovuta all'adattamento degli organismi alla concentrazione di ossigeno nell'aria atmosferica! Nell'ipossia le cellule soffrono e muoiono!

  • Immagine 1: Immagine TC in un paziente vaccinato, con forma lieve di Covid_19, anziano, con comorbilità. 2 giorni in ospedale.
  • Immagine 2: immagine TC del polmone, paziente anziano, senza comorbilità, non vaccinato. 4 settimane in ospedale, 1 in terapia intensiva.
  • Immagine 3: immagine TC di una donna tra i 30 ei 40 anni, non vaccinata, che necessitava di ventilazione non invasiva a lungo termine.
  • Immagine 4: Paziente tra i 50 ei 60 anni, non vaccinata, con comorbilità, aggravate durante un viaggio. Ventilato invasivamente per 3 settimane. Con infezione fungina (funghi) durante il ricovero
  • Immagine 5: Lo stesso paziente alla settimana 5, trasferito per continuare il programma di riabilitazione neuromotoria. Era in grado di funzionare in modo indipendente per le attività quotidiane personali a casa.

Dott.ssa Elena Copaciu, specialità di anestesia e terapia intensiva, primario della clinica di terapia intensiva di anestesia presso l'ospedale d'urgenza dell'Università di Bucarest."