Adrian Marinescu: Dichiarazione dell'ultimo minuto, avvertimento per milioni di rumeni

Adrian Marinescu, direttore dell'Istituto per le malattie infettive di Bucarest, parla dei due casi di vaiolo delle scimmie già registrati in Romania, che preoccupano molte persone, affermando che il mondo dovrebbe essere ancora tranquillo.

Adrian Marinescu ribadisce ciò che ha detto in passato, il fatto che la trasmissione di questo virus non è così facile come nel caso del coronavirus, dell'influenza, ecc., e che non vi sono motivi di panico tra la popolazione, né tantomeno vaccinazione di massa, ma in caso di sospetto di infezione è necessario consultare un medico.

"Prima di tutto dovremmo dire alla gente che non deve preoccuparsi. Il virus che genera il vaiolo delle scimmie si trasmette con grande difficoltà da persona a persona. L'indagine epidemiologica condotta dalle autorità sui casi rumeni si riferisce a contatti diretti, quindi non dovrebbe andare in banca.

Per quanto riguarda i sintomi, nei primi giorni prima dell'eruzione si parla di febbre, mal di gola, dolori muscolari, dolori articolari o gangli infiammati, per cui è difficile capire da cosa sia causato. All'inizio è difficile dirlo, comunque il rischio di trasmissione è maggiore quando compare l'eruzione cutanea, caratteristica, con vescicole.

È vero che si può pensare anche alla varicella, cioè alla varicella, ma se avete un occhio esperto potrete fare la diagnosi molto facilmente. Anche se in questi giorni si registrano casi isolati, bisognerebbe prestare particolare attenzione alle persone che presentano sintomi, soprattutto se nel loro caso è presente anche un possibile rash con vesciche.

Certamente se abbiamo uno sfogo dobbiamo rivolgerci al medico di famiglia, può essere qualsiasi altro medico che possa guidarci e che possa dirci se si tratta di un sospetto reale e se necessita di essere confermato. Comunque, in generale in qualsiasi contesto, e nel caso di specie, si tratta di un contatto diretto con una persona venuta da fuori della Romania.

Le cose sono legate a questa indagine epidemiologica e legate ad alcune condizioni concrete. Non devo credere che la probabilità di contrarre l'infezione sia così alta che ogni volta che ho la febbre penso di avere il vaiolo delle scimmie, assolutamente no. L’indicazione principale riguardo ai vaccini non è l’immunizzazione a livello di popolazione, ma quella riguardante i contatti diretti delle persone infette”.