Adrian Marinescu: L'annuncio delle nuove restrizioni e della sesta ondata di COVID in Romania

Adrian Marinescu, direttore medico dell'Istituto Matei Bals di Bucarest, parla ai rumeni della sesta ondata di contagi generata dal coronavirus, un problema molto serio che la Romania sta iniziando ad affrontare, dicendo che non pensa che ci saranno più restrizioni imposti dalle autorità.

Adrian Marinescu afferma, tuttavia, che la maschera potrebbe diventare nuovamente obbligatoria negli spazi chiusi se il numero di casi sarà molto elevato, ma che soprattutto si prevede di seguire le raccomandazioni, come avviene in altri paesi, escludendo nuove restrizioni alla circolazione, e non solo.

"La sottovariante BA.5 è predominante, probabilmente anche in Romania, non solo, e se è predominante vuol dire proprio che ci sono molti casi, e spiega un'onda in un dato momento, per BA.5 è la spiegazione per l'ondata 6, non solo in Romania. Tutte le varianti virali sono contagiose, a cominciare da Omicron lo è ancora di più.

Quando si parla di convivenza, se si arrivasse al punto in cui il 99% sono forme che non pongono problemi, e sono meno dell'1% forme che richiedono il ricovero, sarebbe ancora un vero problema, complicherebbe ancora la vita delle persone? Ci sarebbero 3 cose da dire, non credo che ci saranno restrizioni, e non solo in Romania. Ciò che si è visto puntualmente a Cipro e altrove è solo la parte relativa alla maschera.

Penso che la raccomandazione sia sufficiente, perché quando uno di noi è vulnerabile, e sa che rischia di sviluppare complicazioni, e va in uno spazio chiuso con spazio infetto, non credo che si debba forzare qualcuno, non c'è protezione per lui, e questa è una raccomandazione. In secondo luogo, durante tutta la pandemia, il grosso problema è stato legato ai casi di importazione.

Invano si crea sistema nel proprio Paese, se i casi provengono dall’estero. La terza cosa: penso che se si arriva al punto in cui le persone sono responsabili della protezione della propria salute, le cose accadranno da sole. Il modello svedese, per definizione anche prima della pandemia, prevedeva che le persone non si recassero in aree affollate, e per loro è stato facile quando è arrivata la pandemia.

Le persone possono andare in vacanza, ma se sei vulnerabile, buono, sicuro, vai in vacanza, ma quando hai 70 anni e hai tante malattie croniche, ti metti una maschera in aeroporto, metti una maschera sull'aereo e lo indosserai correttamente. Stiamo parlando di spazi chiusi, quindi penso che la prudenza possa esistere e comunque non rovinerà la vacanza."