Il Ministro della Sanità ha annunciato ufficialmente le ragioni delle misure dell'ultimo minuto adottate in Romania per tutti i rumeni, e questo perché si tratta di decisioni di emergenza prese a causa del gran numero di casi di influenza negli ultimi tempi, tutto pensato in questo modo in modo che l’epidemia non venga affatto dichiarata.
Il ministro della Salute spiega che, a causa di una legge adottata nel primo anno della pandemia di Coronavirus, e non ancora terminata, se dovesse essere dichiarata un'epidemia influenzale, verrebbero reintrodotte le misure di isolamento e quarantena per le persone infette, o contatti, come che ciò non è auspicabile nel caso di settimane epidemiche di influenza.
"Siamo in stato di allerta epidemica, lo chiameremo così, perché è così formulato, l'istruzione si riferirà allo stato di allerta epidemica e le misure sono quelle specificate in precedenza. I medicinali hanno iniziato a tornare nelle farmacie, abbiamo un incontro con distributori e produttori, sono convinto che troveremo una soluzione, devono fornire tutti i prodotti presenti negli elenchi.
Dobbiamo avere tutte le scorte di antivirali in tutti gli ospedali, alcuni ospedali hanno scorte per un anno, altri hanno scorte molto piccole. Questa è stata una delle discussioni con i DSP, per bilanciare queste scorte, in modo che ogni ospedale abbia scorte per 3 mesi, perché comunque questa situazione non durerà a lungo in Romania nelle prossime settimane.
Non voglio confondere le cose (ndr. ho chiesto a quali condizioni si dichiara un'epidemia di influenza e chi risponde delle conseguenze della mancata dichiarazione) il ricovero in ospedale non c'entra nulla con la dichiarazione dell'epidemia. Lì si parlava di quarantena e isolamento, contatti compresi, si parlava proprio di questo. In alcuni ospedali la situazione può essere più difficile, ma è per questo che abbiamo creato i centri di valutazione ambulatoriale.
Facciamo appello all’indirizzabilità al medico di famiglia, è l’opzione naturale, e al momento non abbiamo segnali che, ad eccezione di alcuni ospedali profilati, in cui altri ospedali, come è avvenuto durante la pandemia, possano ricevere persone con virus respiratori. Non c’è nessun problema di intasamento dei pronto soccorso.
Stiamo monitorando attentamente e al momento non abbiamo informazioni sul sovraffollamento nei reparti di terapia intensiva. La mia opinione è che non arriveremo a un gran numero di casi influenzali, questa situazione dura già da 3 settimane, e in 2/3 settimane al massimo assisteremo a una diminuzione dei casi, ma non possiamo prendere misure quello di bloccare nuovamente l’attività economica e sociale in Romania."