Apple verrebbe multata di 500 milioni di euro dall'UE

Apple verrebbe multata di 500 milioni di euro dall'UE

Con una mossa sorprendente che potrebbe ridefinire le dinamiche del mercato dello streaming musicale, il gigante tecnologico Apple si trova ora ad affrontare una multa enorme di circa 500 milioni di euro (539 milioni di dollari) nell’Unione Europea.

Questa sanzione fa seguito a un'indagine approfondita da parte delle autorità di regolamentazione a Bruxelles, in Belgio, incentrata sulla denuncia di Spotify. L'accusa principale? Apple ha limitato la concorrenza nel mercato dei servizi di streaming musicale attraverso politiche restrittive all'interno del suo App Store, in particolare contro Apple Music.

Al centro di questa controversia c’è il modo in cui Apple gestisce il sistema di pagamenti dell’App Store, una pratica che secondo Spotify soffoca la concorrenza leale e impedisce agli utenti di conoscere servizi alternativi finanziariamente più vantaggiosi. Spotify ha sollevato questo allarme nel 2019, innescando un’indagine ufficiale dell’UE l’anno successivo.

Inizialmente l'UE ha concentrato la sua attenzione sul rifiuto di Apple di consentire agli sviluppatori di promuovere abbonamenti di terzi direttamente nelle loro app. Con un gesto significativo, Apple ha cambiato questa politica nel 2022 sotto la pressione delle normative imposte dal Giappone, segnalando una possibile apertura a pratiche più giuste.

Certo, la multa di 500 milioni di dollari è sostanziale, ma impallidisce in confronto alla potenziale sanzione di quasi 40 miliardi di dollari (o il 10% del fatturato globale annuo di Apple) presa in considerazione quando l'UE ha rivalutato le obiezioni lo scorso anno. Nel 2020, Apple è stata multata per più di un miliardo di dollari, ma una decisione delle autorità francesi ha ridotto l'importo a circa 366 milioni di dollari dopo il ricorso dell'azienda.

Di fronte a queste accuse, i rappresentanti di Apple hanno scelto un approccio riservato. Emma Wilson, portavoce di Apple, ha evitato di commentare direttamente l'ipotesi, riportando l'attenzione sulle precedenti dichiarazioni di Hannah Smith, che aveva espresso la speranza dell'azienda che la Commissione abbandonasse il caso, ritenendolo infondato. La Commissione Europea, invece, per voce della portavoce Lea Zuber, ha preferito non fornire ulteriori dettagli.

Questa situazione evidenzia le crescenti tensioni tra le normative europee e le pratiche commerciali delle grandi società tecnologiche. Le ripercussioni di questa multa potrebbero avere ripercussioni a lungo termine, non solo per Apple, ma per l’intero ecosistema digitale, costringendo a riconsiderare il modo in cui le aziende gestiscono le proprie piattaforme e interagiscono con la concorrenza. Mentre il dibattito sull’equilibrio tra innovazione e concorrenza leale continua, gli occhi del mondo rimangono puntati sull’Unione Europea e sulle sue decisioni sulla regolamentazione digitale.