Pianeta Mercurio: scoperta straordinaria, nessuno ci credeva

Il pianeta Mercurio ha fatto una scoperta straordinaria che nessuno pensava fosse possibile, ecco perché gli scienziati si sbagliavano.

Contrazione del pianeta Mercurio

Pianeta Mercurio ha rivelato una sorprendente scoperta fatta da scienziati che non credevano che le loro osservazioni avrebbero rivelato qualcosa che sembrava del tutto impossibile, ma che in realtà si rivela reale. Sembra che il pianeta Mercurio sia riuscito a trattenere buona parte del calore emesso dal suo nucleo, e abbia subito una contrazione molto ridotta rispetto a quanto si pensava inizialmente, e questo cambia molto rispetto a ciò che sapevamo sul corpo cosmico.

Pianeta Mercurio è il più vicino al Sole e il pianeta più piccolo con una superficie costituita principalmente da aree "rocciose", ma non è così inattivo come pensavano gli scienziati. Da tempo sono giunti alla conclusione che il pianeta Mercurio sarebbe diventato inattivo molto tempo fa, ma sembra che ci sia ancora abbastanza attività al suo interno, e tutto è stato rivelato dalla navicella spaziale MESSENGER della NASA.

Pianeta Mercurio: scoperta straordinaria, nessuno ci credeva

Pianeta Mercurio avrebbe registrato un contatto, dalla formazione ad oggi, di soli 2-4 chilometri, invece dei 14 chilometri, come pensavano gli scienziati, essendo una differenza enorme per un pianeta. Questa minore riduzione del diametro del pianeta Mercurio indica che ha trattenuto più calore generato dal suo nucleo di quanto si credesse fino ad ora, essendo una scoperta impressionante che dovrebbe essere ulteriormente analizzata.

"Va contro la saggezza convenzionale secondo cui un corpo delle dimensioni di Mercurio, il più piccolo pianeta roccioso del nostro sistema solare, non si è raffreddato ed è diventato geologicamente inattivo molto tempo fa. In qualche modo, Mercurio è riuscito a isolare il suo interno e a rallentare la perdita di calore che fornisce la forza trainante per l’attività geologica. All'inizio della fase orbitale della missione abbiamo scoperto che le immagini acquisite non erano ottimali per rilevare le scarpate di faglia su Mercurio."

Pianeta Mercurio ha formulato le prime teorie sulla sua contrazione sulla base delle immagini registrate dalle navicelle spaziali inviate dalla NASA nella sua orbita nel 1978 e nel 2015, ma quelle più recenti raccontano una storia diversa. Sembra che gli scienziati che formularono le prime teorie non avessero accesso alle immagini ad alta risoluzione della superficie del pianeta Mercurio, ma ora le cose sono diverse, e molto probabilmente altre sorprese arriveranno presto.

Pianeta Mercurio sarà visitato dal 2025 dalla navicella spaziale BepiColombo, e le immagini da essa registrate sveleranno ancora di più i segreti che nasconde il corpo cosmico.