Coronavirus: attenzione ai medici per tutti i rumeni

Allarme coronavirus dei medici per tutti i rumeni

La pandemia del coronavirus continua in questo periodo e la situazione sta peggiorando in tutto il Paese, per questo i medici continuano a lanciare avvisi a tutti i romeni che, purtroppo, finora non sono stati vaccinati e sono vulnerabili.

""L'ultima guardia contro il COVID, 23 presentazioni:

20 pazienti non vaccinati e 3 pazienti vaccinati.
Dei pazienti vaccinati, nessuno ha la polmonite, non ha bisogno di ossigeno, ma solo un'infezione acuta delle vie respiratorie superiori, che può essere curata senza problemi a casa.
Tra i non vaccinati ho incontrato due categorie: da un lato, insufficienza respiratoria, con comorbidità scompensate, e dall’altro, giovani senza altre malattie e che presentano almeno polmonite (se non insufficienza respiratoria) e necessitano di ricovero ospedaliero.
È diventata una domanda standard nell'anamnesi se il paziente è vaccinato o meno, e quando sento la risposta « no », non posso fare a meno di chiedere « perché? ».
Oltre ai consigli ricevuti da vari "medici" contro il vaccino, la maggior parte teme i problemi a lungo termine del vaccino. Ma nessuno in questa categoria di pazienti pensa all’impatto a lungo termine della malattia, alla sindrome da COVID a lungo termine, alla morbilità data dalla malattia, nonostante la giovane età.
Trovo sorprendente che le persone abbiano ancora più paura del vaccino che della malattia, e che alcuni pazienti restino riluttanti al vaccino anche quando ricevono ossigeno. Se per un viaggio esotico fosse stato necessario un vaccino contro una malattia tropicale, di certo non si sarebbero preoccupati così tanto delle conseguenze remote.
Finalmente il giorno dopo il turno, insieme al mio supervisore, mi reco a visitare il reparto di terapia intensiva dove una paziente che necessita di un flusso di 75 L O2/min ci chiede disperatamente cosa possiamo fare nella sua situazione... Se può essere vaccinato per guarire.
Ebbene, il vaccino era la soluzione per non finire in terapia intensiva e, del resto, l'unica vera soluzione per evitare tutti questi drammi a cui assistiamo ogni giorno".