Annuncio MApN riguardante le pensioni militari in Romania, NATO e paesi dell'UE

Annuncio MApN riguardante le pensioni militari in Romania, NATO e paesi dell'UE

Le pensioni militari in Romania sono state al centro di molte discussioni nel nostro Paese negli ultimi mesi, per questo il Ministero della Difesa vuole fornire alcuni chiarimenti riguardo al loro status, ma anche con un documento redatto da due dipendenti della Commissione Europea che non rappresenta la posizione dell’istituzione, ma solo la loro.

Considerando che il tema delle pensioni, di qualsiasi tipo, è un tema che genera rapidamente polemiche, le spiegazioni che seguono sono benvenute nel contesto in cui si parla durante una guerra alle frontiere del nostro paese dei diritti di coloro che difendono la Romania.

Negli ultimi due mesi il tema delle pensioni militari è tornato, come già accade, ciclicamente, negli ultimi 10-12 anni, all'attenzione dell'opinione pubblica. Questa volta, il fuoco dei dibattiti si è riacceso dalla riforma delle pensioni ipotizzata nel PNRR, nella quale sarebbe stata commessa l'inclusione delle pensioni militari tra quelle speciali (fatto già dimostratosi falso) e da una presunta comunicazione ufficiale dalla Commissione Europea al governo di Bucarest che le pensioni militari devono essere considerate speciali e regolarizzate in materia contributiva (ancora falso, perché non esiste una posizione espressa ufficialmente da Bruxelles, ma solo uno studio dei Documenti di discussione sull'Economia Europea categoria, studio dal titolo "Special Pensions in the EU". Il documento in questione è preparato da due dipendenti della Direzione Generale dell'Economia e delle Finanze della Commissione Europea. Potete trovarlo sia cercando su Google in base al titolo del documento.

All'inizio di questo articolo si afferma molto chiaramente che le opinioni espresse nello studio sono esclusivamente quelle degli autori e non rappresentano il punto di vista ufficiale della Commissione.

Sarebbe interessante vedere come quest'opera sia arrivata a essere presentata dalla stampa rumena come un avvertimento ufficiale da parte di Bruxelles, anche se non è difficile comprendere le motivazioni di tale mistificazione. In ogni caso, partendo da fatti concreti o da falsità, l'episodio ha generato una nuova ondata di dibattiti nell'opinione pubblica del nostro Paese.